Epoca contemporanea. Storia di Homo Sapiens (4)
l credo capitalista si è affermato come unica religione veramente globale e condivisa. Ogni cultura ha le sue credenze, tradizioni, abitudini, gusti estetici.
Per chi non avesse letto il primo, il secondo e il terzo numero della serie, questa è la quarta e ultima parte dell’approfondimento di Sapiens. Da animali a dei, opera mastodontica di Yuval Noah Harari. Siamo arrivati all’epoca contemporanea, buon viaggio!
4. Tutto a partire da...
Nello scorso numero ci siamo salutati con il capitalismo, ed è da qui che ripartiamo. Il credo capitalista si è affermato come unica religione veramente globale e condivisa. Ogni cultura ha le sue credenze, tradizioni, abitudini, gusti estetici. Solo il capitalismo è riuscito a conquistare chiunque nel mondo con lo stesso grado di profondità.
Il consumismo, attraverso un attento e maniacale lavoro sulla psicologia collettiva, ci ha convinto che l’indulgenza faccia bene e la frugalità sia una forma di auto-oppressione. Questo perché il capitalismo per sopravvivere deve crescere costantemente, per cui ha bisogno di operatori che si prodigano nel comprare, consumare, gettare e ricomprare il più velocemente possibile. Come afferma Galimberti, il nichilismo è lo spirito del nostro tempo, in quanto le cose devono raggiungere la loro inutilità nel più breve tempo possibile, per essere sostituite con qualcosa di nuovo, che deve diventare vecchio ancora più velocemente. Mai sentito parlare di obsolescenza programmata?
L'unica caratteristica della società moderna di cui possiamo essere certi è il cambiamento incessante.
C’è un ma. La crescita infinita in un ecosistema di risorse finito semplicemente non è possibile. La natura fondante del consumismo non è possibile nel mondo reale in cui è stato installato.
Come ormai vediamo sempre più spesso, la distruzione dell'ecosistema aumenta la frequenza dei disastri naturali causati dall'uomo. È molto probabile che arriveremo a distruggere ciò che resta dell'habitat naturale e all'estinzione della maggior parte delle altre specie, oltre che la nostra.
Monoporzionismo
Il consumismo generalizzato ha portato altresì all’appiattimento delle culture locali, e ha messo in secondo piano i legami stabili come la famiglia e la comunità.
Una persona che perse la sua famiglia e la sua comunità intorno al 1750 era quasi morta: non aveva lavoro, istruzione e sostegno in tempi di malattia. Lo Stato e il Mercato hanno indebolito questi legami atavici, sostituendoli con le strutture preposte.
I poliziotti sono stati inviati per fermare le vendette familiari e sostituirle con decisioni del tribunale, così come il mercato dei consumi ha inviato i suoi venditori ambulanti a spazzare via le tradizioni locali di lunga data e sostituirle con mode commerciali in continua evoluzione.
La retorica del Sii te stesso ha trionfato sugli affetti. Non è più necessario essere dipendente dalla propria famiglia o dalla propria comunità, puoi farcela da solo!
Eppure, l’alienazione e l’impotenza sono due tra le forme di ansia più comuni in tutto il mondo.
Fino a non molto tempo fa, l'idea che lo Stato dovrebbe impedire ai genitori di picchiare o umiliare i propri figli sarebbe stata respinta in modo assurdo in quanto ridicola e impraticabile. Nella maggior parte delle società la potestà genitoriale era sacra. Il rispetto e l'obbedienza ai propri genitori erano tra i valori più consacrati, e i genitori potevano fare quasi tutto ciò che volevano, compreso uccidere i neonati, vendere bambini come schiavi e dare in sposa figlie a uomini più del doppio della loro età. Oggi, la potestà genitoriale è in piena ritirata. I giovani sono sempre più esonerati dall'obbedire agli anziani, mentre i genitori sono accusati di tutto ciò che va storto nella vita del loro bambino.
Le tribù primitive dei cacciatori-raccoglitori si sono trasformate nelle tribù di consumatori sparsi intorno al globo, che non si conoscono ma condividono gli ideali dei brand che indossano o dello smartphone che preferiscono.
E vissero felici e contenti
Il progresso ci ha reso più felici? Non ne sono sicuro, e nemmeno Harari lo è. Alcuni studiosi sostengono persino che ci sia una correlazione inversa tra le capacità umane e la felicità (citofonare Leopardi). È troppo facile giudicare l’era moderna dal punto di vista dell’occidente dominante, e non invece da quello di un aborigeno della Tasmania o di un tossico da oppio della campagna cinese, o di un minatore di diamanti congolese. Non bisogna avere fretta a giudicare la nostra epoca. L’Europa si fregiava di vivere nell’epoca di pace più lunga della sua storia, ed è bastata l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin per far tornare le lancette indietro di 70 anni.
Inoltre, possiamo congratularci con noi stessi per i risultati senza precedenti dei moderni Sapiens solo se ignoriamo completamente il destino di tutti gli altri animali, che invece non se la passano affatto bene.
La verità è che i fattori sociali, etici e spirituali hanno un impatto sulla nostra felicità tanto grande quanto le condizioni materiali. Forse le persone nelle moderne società benestanti soffrono molto per l'alienazione e l'insensatezza nonostante la loro prosperità, e forse i nostri antenati meno abbienti trovavano molto appagamento nella comunità, nella religione e nel legame con la natura.
In fondo la felicità è il risultato di una semplice operazione artimetica:
Felicità = Aspettative – Realtà
Noi moderni abbiamo un arsenale di tranquillanti e antidolorifici a nostra disposizione, ma le nostre aspettative di benessere e piacere, e la nostra intolleranza al disagio e al dolore, sono aumentate a tal punto che potremmo soffrire di dolore più dei nostri antenati.
E se invece bastasse manipolare la biochimica umana? Se accettiamo l'approccio biologico alla felicità, la storia si rivela di minore importanza, poiché la maggior parte degli eventi storici non ha avuto alcun impatto sulla nostra biochimica, in quanto le persone sono rese felici da piacevoli sensazioni nei loro corpi.
Übermensch
Potremmo smettere di sprecare il nostro tempo in politiche e riforme sociali, e lavorare meglio su qualche pillola del buonumore. Ma cosa resterebbe dell’uomo in quanto essere incredibilmente imperfetto ma straordinariamente complesso?
Forse un giorno verremo sostituiti da noi stessi con una cyber versione migliore di noi stessi. La selezione naturale verrà sostituita con la progettazione intelligente della vita inorganica e amortale.
La prossima fase della storia includerà non solo trasformazioni tecnologiche e organizzative, ma anche trasformazioni fondamentali nella coscienza e nell'identità umana, a tal punto che si dovrà parlare di oltre umanità, o super umanità.
Il viaggio nella storia di Homo Sapiens finisce qui. Nonostante il mio riassunto, ti consiglio la lettura di questo saggio fondamentale per capire cosa siamo stati e cosa potremmo diventare.
Ci vediamo la prossima settimana, con una nuova uscita tematica di Caratteri 👋
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