Come creare la fortuna
Ho trovato una formula della fortuna che non puzza di supercazzola, anzi, è quasi convincente.
Qualche giorno fa, nella sezione “Cerca” di Instagram sono inciampato in questa immagine.
Un trucco vecchio quanto l’uomo, l’amuleto scaccia-guai, che di questi tempi si trasforma in acchiappa-like (a giudicare dalle 20.752 persone, funziona bene).
Evidentemente, nonostante la demistificazione scientifica degli ultimi 3-400 anni, sentiamo ancora il bisogno di essere baciati dalla dea fortuna. Come spiegare il successo contro-qualsivoglia-statistica dei gratta e vinci, altrimenti?
Insomma, dall’innocuo gattino che ti da il cinque con la zampetta sono finito a fare arditi collegamenti tra l’atavica adulazione di Tiche e i mefistofelici riti pseudo-scientifici per crearla a tavolino.
Così sono andato alla ricerca di eventuali ricette “comprovate” per generare la fortuna così come faccio su Giallo Zafferano quando ho bisogno di assemblare una torta salata in modo che non assomigli a un frisbee dimenticato in garage.
Ebbene, nonostante gli scoraggianti pronostici, ho trovato una formula della fortuna che non puzza di supercazzola, anzi, è quasi convincente. Te ne parlo qui di seguito.
Solitamente, le persone hanno una visione spaccata della sorte; chiamiamola fortuna binaria. C’è chi è fortunato e chi no. E a pensarci bene non è nemmeno così sbagliato. I privilegi esistono, e nonostante (in una piccola fetta del mondo) la scalata sociale sia un fenomeno crescente, ci sono persone che nascono con più possibilità di altre. Ma non è questa l’occasione per parlare di merito, auto-determinazione, forza di volontà e mindset. Dio me ne voglia.
In alcuni casi è confortante accucciarsi sotto le tegole sforacchiate della fortuna binaria, soprattutto quando perdi una mano a briscola o quando il treno fa 47 minuti di ritardo e intanto piove.
In altri casi invece, potresti pensare di “crearti la fortuna da solo/a”, sfruttando quella che viene definita Luck Surface Area, termine coniato da Jason Roberts e reso popolare da Patrick McKenzie.
L’immagine qui sotto è abbastanza esplicativa.
Paragoniamo la nostra Luck Surface Area a un grosso imbuto, in un contesto dove gli eventi continuano a verificarsi in modo casuale, che è in grado di incanalare maggiori colpi di fortuna rispetto a quelli che possono cadere sulla tua piccola testolina.
Secondo Jason Roberts le due azioni più adatte ad allargare il proprio imbuto della fortuna sono il fare più cose e raccontarle a più persone.
Può sembrare una strategia semplice e banale, ma la trovo estremamente concreta ed efficace.
Innanzitutto, volendo allargare la propria Luck Surface Area saremo proattivamente invogliati ad ampliare le proprie competenze, conoscenze, hobby. In secondo luogo, vorremo condividerne i risultati con altre persone che molto probabilmente condivideranno le nostre passioni, ampliando così la nostra rete di amicizie edificanti o di contatti lavorativi selezionati.
Mi sono inventato delle piccole parabole per semplificare il concetto:
Marta, una ragazza single sente parlare di arrampicata da un collega, la ispira e decide di provarci anche lei. Dopo due mesi, durante un aperitivo con degli amici racconta di quanto è figo arrampicare e la nuova fidanzata del suo amico, che arrampica pure lei, la invita per un weekend di roccia in Liguria. Durante il weekend la nostra ragazza conosce Giacomo, si piacciono un sacco e hanno parecchi interessi in comune. Che fortuna! Marta ha un nuovo fidanzato super-interessante.
Federica, dopo aver letto Shantaram decide di fare un viaggio in India. Per limitare le spese decide di candidarsi su WorkAway come assistente e traduttrice in una scuola di Yoga nella regione dell’Uttarakhand. Dopo un periodo di rimborso spese le viene proposto di continuare la collaborazione con la possibilità di completare il percorso di certificazione all’insegnamento. Durante l’esperienza tiene un diario di video e immagini che condivide sui social, così che un podcast le chiede un’intervista e un vecchio amico che ha appena aperto un B&B diffuso Praia da Rocha le chiede di trasferirsi lì per tenere lezioni di Yoga ai suoi ospiti. Che fortuna! Federica ha appena cambiato vita grazie a una vacanza.
Emilio (sì, questa è la mia vera storia) dopo una Laurea in Lettere Moderne si è messo a studiare programmazione web e digital marketing, ispirato dalle notti lunghe passate con un mega-nerd romano conosciuto durante l’Erasmus in Danimarca. Al tempo passava da un lavoro all’altro senza aver ancora trovato “cosa fare da grande”, quando un giorno, offrendosi volontario per aiutare il suo insegnante di teatro a montare le scenografie del suo nuovo spettacolo, conosce il capo allestitore, nonché proprietario di una tipografia professionale, che su due piedi gli chiede di iniziare a lavorare con lui. Così Emilio ha la possibilità di approfondire le sue competenze nel marketing digitale e di conoscere meglio le esigenze dei clienti, finché, in vista della chiusura della storica tipografia, decide di aprire la sua agenzia di comunicazione con il grafico conosciuto in laboratorio. Che fortuna! Emilio ha trovato un lavoro, un socio e una nuova azienda passando un pomeriggio in teatro.
Ognuna di queste storielle potrebbe risolversi con un distratto: Beh, che fortuna! In realtà, seguendo gli indizi come Pollicino, scopriamo che ognuna di esse contiene una concatenazione di eventi, scelte e azioni concrete che hanno contribuito ad allargare le possibilità di essere investiti da una fragorosa botta di culo.
Immagina in quante e quali ramificazioni potrebbe estendersi la tua vita, e quali direzioni imprevedibili potrebbe evolversi la tua storia.
Insegui le tue intuizioni, buttati nella sperimentazione di nuovi talenti, osserva, esplora, prototipa, appassionati, provaci e fallo sapere in giro. Quante nuove occasioni ti aspettano là fuori?
Presto penserai alla buona sorte come ci insegna Seneca: La fortuna è quello che succede quando la preparazione incontra l’opportunità.
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