Come ottenere il massimo dalle vacanze invernali
Perché non abbracciare l’antica saggezza romana durante le prossime feste? Una vacanza dedicata all’otium creativo potrebbe rivelarsi un’esperienza assai più appagante del previsto.
Mancano pochi giorni alle vacanze invernali, un rituale che, probabilmente, arriva come una coperta calda sul tuo animo stanco. Se le vacanze estive evocano immagini esotiche, quelle invernali spesso significano tempo in famiglia, sonni profondi, sciate in montagna o piccole gite fuori porta.
In ogni caso, l'obiettivo è sempre lo stesso: stare meglio di come si sta di solito, essere più felici. Di conseguenza, fare una “brutta vacanza” risulta essere un fallimento, un’occasione mancata, un obiettivo sfumato. Ebbene, oggi sono qui per proporti qualche idea “alternativa” per dare un senso all’imminente pausa invernale.
Prima, però, facciamo qualche passo indietro nella storia. Nel cuore della Grecia antica, il tempo libero era un momento centrale della vita quotidiana. La parola che usavano per indicarlo, σχολή - skholé, è il seme da cui germogliò il termine latino schola e, infine, la nostra "scuola". Questo ci racconta qualcosa di inaspettato: per gli antichi, il tempo dedicato allo svago e all’apprendimento non erano opposti, ma complementari.
Nella medesima tradizione, qualche secolo più tardi, si aggiunse l’idea romana di otium (ozio), non inteso nel senso moderno del termine, associato spesso all’inerzia o alla pigrizia. Era, invece, un tempo di rigenerazione e di elevazione spirituale, dedicato allo studio, alla contemplazione e alla creatività.
In contrasto al termine otium si usava un altro termine a noi molto familiare: nec-otium (il lavoro, da cui deriva la parola “negozio”).
Avrai sicuramente notato una differenza sostanziale, nella concezione del tempo, tra noi e i nostri antenati latini: l’ozio moderno (tempo libero) è concepito in quanto liberato dal lavoro, mentre per i latini era il non-ozio (il lavoro) ad essere la negazione del tempo “normale” dell’ozio.
Cicerone infatti esaltava l’otium come il fondamento della vita virtuosa, un momento in cui ci si poteva dedicare a ciò che rende l’esistenza degna di essere vissuta: la filosofia, l’arte, la riflessione. Era un lusso dell’anima, accessibile a chiunque avesse il coraggio di fermarsi e guardarsi dentro.
E allora, perché non abbracciare l’antica saggezza romana durante le prossime feste? Una vacanza dedicata all’otium creativo potrebbe rivelarsi un’esperienza assai più appagante del previsto.
Non trattenere i bambini nello studio per costrizione, ma per gioco, poiché gli permetterà di discernere meglio le capacità naturali di ciascuno.
Platone, La Repubblica.
A guidarci in questa avventura dev’essere la motivazione intrinseca, quell’impulso a imparare non per obbligo, ma per il puro piacere di farlo. Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi l’ha definita come "apprendimento autotelico". Questo tipo di apprendimento non solo soddisfa il nostro innato bisogno di curiosità, ma stimola anche il rilascio di dopamina, creando un circolo virtuoso di gratificazione e motivazione.
Le vacanze invernali sono il momento ideale per immergerti in qualcosa che ti appassiona senza costrizioni professionali o accademiche, e sono il terreno ideale per coltivare il tuo orticello di dopamina a lento rilascio.
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Sentirsi obbligati a rilassarsi e a divertirsi è un errore comune e controproducente. Dire a se stessi "mi rilasserò e non penserò al lavoro!" è destinato a portare nella direzione sbagliata. Prova invece a individuare qualcosa che ti interessa tanto e concentrati intensamente su di esso, così:
Identifica un tuo interesse, che sia il più possibile slegato dalla tua professione e che risponda invece alla tua fame di conoscenza e trascendenza.
Pianifica le attività di apprendimento e svago ad esso connesse, in modo specifico e verticale, verosimilmente ai giorni effettivi che hai a disposizione.
Concediti il tempo di sprofondare nell’apprendimento dopante. All’inizio può essere un po’ faticoso o persino noioso. Permetti al tuo cervello di abituarsi alla nuova modalità.
Cammina a lungo nella natura, facendo risuonare dentro di te le nuove conoscenze, lasciando i pensieri liberi di vagare con associazioni spontanee.
Esempi di otium creativo
Ecco alcuni esempi da cui prendere spunto, più che altro per capire la multicanalità dell’esperienza che dovresti ricercare:
Vuoi approfondire le tue conoscenze sull’universo?
Leggi almeno 2 libri di fisica (questo e questo), guarda uno dei bellissimi documentari su YouTube (questo o questo) e fatti regalare un telescopio per iniziare la tua esplorazione del cosmo. Se hai la possibilità, visita il museo delle scienze della tua città.
Vorresti approfondire la musica classica?
Leggi la biografia di Bach e osserva 20 quadri dipinti negli anni della maturità del compositore. Ascolta una ventina delle sue composizioni e, se hai la possibilità, vai a sentire un concerto dal vivo.
Vorresti approfondire la storia medievale?
Ascolta le puntate del podcast di Barbero sulla storia Medievale, leggi il Decameron di Boccaccio e visita una chiesa romanica vicino a dove vivi. Potresti anche provare a cucinare un tipico piatto medievale ascoltando un concerto come questo di 8 ore.
Vuoi imparare a cucinare indiano?
Vai a mangiare in un ristorante indiano della tua città facendo domande sulle preparazioni e sui sapori utilizzati, prova a cucinare almeno 5 ricette diverse mentre ascolti una playlist come questa, e leggi un libro ambientato in India come questo.
Ora non ti resta che trovare la tua passione e sprofondarci dentro. Buon ozio creativo!