Tre qualità che dovresti sviluppare come individuo
Nella vita ci capita di fare una serie infinita di errori grossolani, ma talvolta inciampiamo in grandi rivelazioni.
Benvenute e benvenuti a tutti gli oltre 50 nuovi arrivati dell’ultima uscita (sembra che sia andata piuttosto bene). Grazie :)
Nel corso di quello che Battiato definiva il nostro transito terrestre, ci capita di fare una serie infinita di errori grossolani, ma talvolta inciampiamo in grandi rivelazioni. Tu chiamale, se vuoi…illuminazioni, prese di coscienza, punti di svolta, epifanie.
Personalmente non credo di avere nessun talento innato: sono quello che si dice un multi-potenziale, qualsiasi cosa significhi. Se c’è però una qualità che mi riconosco, è quella di capire quando la vita mi sta dicendo qualcosa di importante, e non permetto che scivoli via senza conseguenze.
Anche io ho fatto una quantità infinità di errori, ma quando mi accorgo che, attraverso di essi, la vita mi sta sussurrando all’orecchio una qualche verità, la tengo in considerazione e cerco di renderla parte integrante del mio sistema di pensiero.
Per cui, oggi voglio parlarti di 3 qualità, per me imprescindibili, che ogni individuo dovrebbe sviluppare, prima o poi.
1. Ricorda la relatività delle categorie
Uno dei concetti che mi sono rimasti più impressi dai tempi dell’università (ho studiato Lettere e Filosofia) è quello della relatività della categorie espressa dall’antropologo italiano Ernesto De Martino.
In un passo del suo saggio La fine del mondo, scrive: […]si è profilata una minaccia relativistica che impone di ristabilire l’universalmente umano che opera nella varietà delle situazioni esistenziali.
Parafrasando, ci sta comunicando che l’età contemporanea tende a universalizzare le caratteristiche dell’essere umano, senza tenere conto delle profonde differenze culturali che ogni società ha sviluppato nel corso di migliaia di anni di evoluzione. Nella scolastica medievale questioni simili si dibattevano nell’interminabile quanto inutile disputa sugli universali.
Ciò che è giusto o sbagliato, ciò che è bello o brutto, ciò che lecito o non lecito, ciò che è buono o disgustoso, ciò che è sacro o profano, non è geneticamente scritto dentro ogni membro della specie, ma si forma attraverso stratificazioni culturali che alterano la percezione e il giudizio di avvenimenti, cose e azioni.
Anche oggi, l'umanità è un mosaico di culture e sottoculture, ognuna con le proprie categorie mentali e visioni del mondo. È fondamentale comprendere che queste categorie non sono assolute, ma relative e influenzate dal contesto culturale in cui ci si trova.
Un'abilità preziosa è quella di porsi domande che ci spingono a considerare prospettive diverse:
Cosa non ho sperimentato personalmente che potrebbe influenzare la mia comprensione di qualcosa?
Come sarebbero cambiate le mie opinioni se fossi nato in un contesto culturale diverso?
Sono disposto a riconsiderare le mie opinioni se i miei incentivi fossero diversi?
Quanto influiscono le aspettative esterne sulle mie scelte e opinioni?
Il mondo è complesso e comprendere la complessità è un'abilità assai preziosa. Prima di giudicare o di voler importi sugli altri, ricorda che anche il tuo punto di vista è necessariamente vittima di una relativizzazione, così come quello che vorresti confutare.
Tuttavia, nei casi più estremi, potrebbe tornarti utile conoscere la legge di Brandolini: la quantità di energia necessaria per confutare una stupidità , una falsità o una bufala è di un ordine di grandezza superiore (10x) a quella necessaria per produrla. In poche parole, ci vuole molto più impegno per confutare la stupidità che per produrla o sostenerla. A volte è meglio lasciare stare.
2. Alzati dalla tavola con un po’ di appetito
In altri termini, prova a leggerla così: impara a lasciare sul tavolo qualche opportunità.
Siamo abituati a pensare che “ogni lasciata è persa”. Soprattutto nel mondo del lavoro bisogna cavalcare ogni possibilità di crescita e di guadagno. Perché?
Lavorando come consulente in diverse aziende, noto una ricerca forsennata all’aumento di fatturato, anno su anno. Quando non si supera il fatturato dell’anno prima, è un anno di merda.
La tentazione di sfruttare ogni opportunità porta molte persone a spingere senza sosta per ottenere di più, di più, di più. Scoprono i limiti di ciò che è possibile solo quando si sono spinti troppo oltre, in pieno burnout.
Qui a Milano, ho conosciuto parecchie persone che, orgogliose della loro RAL over 100k, dopo le chiacchiere di rito mi confessano la loro invidia per la mia vita lenta. CEO di startup fintech, giovani dirigenti in carriera, export manager, avvocati con uno studio nominale, architetti e motivatori, sono tutti costantemente in bilico: soldi, salute mentale, relazioni, forma fisica, crescita personale, famiglia…nel disperato tentativo di non lasciare nulla sul tavolo.
Anche in questo caso, potresti farti le seguenti domande:
Quali opportunità posso lasciare sul tavolo per migliorare la mia qualità della vita?
Sono disposto a rinunciare a una parte dei guadagni in cambio di un equilibrio tra lavoro e vita personale?
Come posso estrapolare più valore da meno sforzo, mantenendo un livello sostenibile di impegno?
Personalmente, sono convinto che tra qualche anno sarò più contento di aver collezionato ricordi con mia madre piuttosto che avere qualche K in più sul conto. Tu quali ricordi vorresti collezionare al posto dei soldi?
3. Finisci ciò che hai iniziato
Quando penso che Michelangelo ci ha messo 4 anni per dipingere, da solo, la volta della Cappella Sistina, penso alla fugacità delle nostre vite, ingabbiate in un multitasking continuo che spesso sfocia nell’inconcludenza.
Il consiglio, che faccio soprattutto a me stesso, è: qualsiasi cosa sia, se la inizi, finiscila.
Il semplice fatto di portare a termine le cose che dici di fare ti conferisce il superpotere dell’affidabilità. Non sai quanto sia rara, in questi tempi di fugazi, l’affidabilità. Gli amici, gli affetti, i clienti, ti proteggeranno almeno quanto si protegge lo smartphone in una metro piena di pickpocket. Una frase che ho letto ultimamente dice: non promettere, sorprendi.
E come recita la cit. prefe di
: [Anche] le attività noiose diventano perversamente molto meno noiose se ci si concentra molto su di esse. Ah, la frase è di D.F. Wallace.Consigli di lettura
Nel precedente numero, il mio Life Planner è stato scaricato più di 100 volte! Wow. Se te lo fossi perso, puoi consultarlo qui.
Ho anche creato una bacheca su Pinterest con tutti i dipinti che amo. Sono tutti caricati da me nella massima risoluzione. Se vuoi farti un giro.
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