Stai pensando di cambiare lavoro?
Mi sono accorto di quanto sia raro, di questi tempi, parlare con qualcuno che non sia stufo del proprio lavoro e stia pensando di cambiare vita.
Ciao 👋 e grazie per tutti i messaggi che mi avete mandato nell’ultima settimana. Sembra che la mia esperienza di viaggio sia stata di ispirazione, e questo mi fa molto felice :)
Partendo proprio dai vostri commenti, ho colto lo spunto per scrivere il pezzo che stai leggendo, perché mi sono accorto di quanto sia raro, di questi tempi, parlare con qualcuno che non sia stufo del proprio lavoro e stia pensando di cambiare vita. Dunque, procediamo.
Un recente studio di Monster.com ha rivelato un dato sorprendente: nel 2022, il 96% degli americani desiderava un cambio di lavoro. Sebbene questo dato riguardi specificamente gli Stati Uniti, è plausibile ipotizzare che una tendenza simile si sia diffusa a livello globale, compresa l'Europa. Tuttavia, un'altra ricerca condotta nello stesso anno dal Pew Research Center ha evidenziato che solo il 30% di coloro che lo desideravano ha effettivamente attuato un cambiamento.
Allora mi sono chiesto: perché così tante persone rimangano intrappolate nella stanza degli specchi delle proprie decisioni?
Una possibile spiegazione risiede nella paura dell'ignoto. Come suggerito dalle teorie evoluzionistiche, gli esseri umani tendono a preferire la stabilità alla novità, anche se questa comporta una minore felicità. Mettiamoci dentro pure l’avversione alla perdita e lo status quo bias.
Inoltre, il fatto di vivere in una polycrisis potrebbe aver ulteriormente rafforzato questa tendenza, spingendo molti a ritenere che sia meglio rimanere in una situazione ritenuta sicura e stabile, anche se insoddisfacente.
Tuttavia, se anche tu non vedi l’ora di fare un salto nel buio, leggi le cinque strategie che ho usato io stesso prima di trasformare la mia carriera.
1. Gestisci le aspettative
Il lavoro perfetto non esiste. Ovunque tu vada, e con qualsiasi azienda tu costruisca, dovrai scendere a compromessi con la realtà. Per cui, non addossare troppe responsabilità alla tua nuova realtà lavorativa. In breve: non aspettarti di trovare la felicità soltanto sul lavoro.
2. Diversifica le fonti della felicità
In ambito finanziario, la diversificazione è fondamentale per qualsiasi portafoglio di investimenti, perché permette di spalmare il rischio su più asset, abbassando l’impatto delle perdite.
Ti faccio un esempio molto scolastico: se investo tutto il mio patrimonio su un’azione e questa perde il 60%, ho perso il 60% del mio patrimonio. Se invece investo il mio patrimonio su 10 azioni diverse e solo una di esse perde il 60%, ho perso il 6%.
Così ho concepito la diversificazione della felicità.
Da qualche anno ho iniziato a spalmare il mio “patrimonio di felicità” su più asset, abbassando il rischio di perdita. Pensaci: se investi tutta la tua felicità su una relazione, e questa fallisce, hai perso tutta la tua felicità. La stessa cosa vale per il lavoro o per gli oggetti a cui deleghiamo una fonte di appagamento edonistico.
Il mio consiglio quindi è di creare più sorgenti possibili di felicità nella tua vita, costellandola di passioni, persone stimolanti, esperienze, interessi, e infine, anche un bel lavoro. Se una di queste sorgenti dovesse scomparire dalla tua vita, potrai appoggiarti saldamente, e felicemente, a tutte le altre.
3. Salta tu, prima di essere spinto o spinta
Gli esseri umani desiderano controllare il proprio ambiente. Uno dei correlati più comuni della depressione è la sensazione che la vita sia fuori dal proprio controllo. In questo contesto, il licenziamento provoca un senso di frustrazione maggiore rispetto alla scelta autonoma e indipendente di lasciare il proprio posto. Se ti senti in bilico, scegli tu quando saltare, non farti spingere da qualcun altro.
4. Prototipa, prima di mollare tutto
Soprattutto quando si tratta di lasciare un lavoro 9-5 per mettersi in proprio, si corre il grosso rischio di fare all-in sul nuovo progetto, sulla spinta dell’entusiasmo. Io credo sia necessario prototipare ogni nuova idea, testando la sua versione più basic possibile. Non smenarci sopra la liquidazione, ma osserva il tuo beta-test muovere i primi passi impacciati sul mercato, senza il filtro del genitore apprensivo. Gradualmente, potrai dedicargli più tempo e soldi, proporzionalmente alla crescita delle sue potenzialità.
Voglio farti l’esempio della scuola di Yoga che ho appena aperto a Verona con la mia compagna. Per iniziare abbiamo deciso di fare due lezioni a settimana, affittando qualche ora di una palestra comunale e spendendo molto poco. Ho fatto un sito con Canva e una profilo Instagram su cui ho investito ben 50€ in sponsorizzazione. Avevamo calcolato che con cinque iscritti mensili avremmo coperto le spese fisse, e ci sarebbe andato benissimo così. Inaspettatamente, abbiamo già superato i venti iscritti (wow!) ma prima di allargarci ci siamo dati uno o due anni di tempo, per capire se la routine dell’insegnamento continuerà a piacerci nel lungo termine, e perché non abbiamo nessuna fretta di “monetizzare” (che brutta parola, mi sa di spremiagrumi).
5. Plasma la tua routine ideale
Quando finalmente farai il grande salto nel buio, non è detto che la tua giornata lavorativa debba svolgersi sempre nello stesso modo.
Ammetto che quando ho iniziato a fare delle corsette alle 11 di mattina, anziché stare seduto al pc, mi sentivo in colpa. Ora mi occupo di quattro progetti diversi in momenti della giornata molto lontani tra loro. A volte mi libero tutta la mattina per studiare o per fare una lunga meditazione, a volte faccio una coaching alle 9 di sera, a volte mi metto a scrivere la domenica. Anche tu, prova a immaginare quale sarebbe la tua routine ideale, e poi cerca di plasmarci sopra il tuo lavoro, non il contrario.
In conclusione, la strategia per cambiare (felicemente) lavoro è fatta da un po’ di follia inzuppata in una tazza di consapevolezza di sé. E poi ricorda: più sei felice fuori dal lavoro, più è probabile che ti sentirai felice nel lavoro.
Nei giorni scorsi mi sono dedicato al mio rebrand, per cui ne approfitto per invitarti a visitare emiliodalbo.com e tutti i sitarelli collegati.
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