Fai una DON'T DO LIST
la conoscenza sottrattiva è una certezza. La conoscenza aggiuntiva è spesso solo un'ipotesi, un potenziale non ancora verificato.
Ovunque leggo liste di cose da fare, traguardi da raggiungere, nuovi propositi da mantenere, consigli da seguire, strade da percorrere. Inoltre ho notato, soprattutto nell’ambito del self-help, il consiglio di non rivolgersi mai a se stessi in termini negativi, come se anche solo la citazione mefistofelica del problema fosse essa stessa la sua evocazione.
E se invece la via negativa celasse anche effetti positivi?
Mi spiego. Continuando ad accumulare liste di liste di liste di cose da fare, si rischia un intasamento mentale che può portare a un blocco emotivo, o quantomeno a una certa confusione.
Forse, per capire meglio chi siamo, e per capire cosa amiamo davvero fare, potremmo ragionare per sottrazione anziché per addizione. E sorprendentemente, ci si potrebbe accorgere che la sottrazione può risolvere molti problemi pratici, oltre ad avere il potenziale per darci una conoscenza di noi stessi difficile da ottenere in altre modalità.
L’approccio filosofico alla via negativa ha avuto esponenti sia nelle discipline contemplative occidentali che in quelle orientali, nel corso dei secoli. Infatti, le mie reminiscenze universitarie, mi suggeriscono almeno due antichi teologi cristiani, e i miei attuali studi di orientalistica mi stimolano interessanti connessioni con lo yoga.
Il primo teologo cristiano, Pseudo-Dionigi l'Areopagita, vissuto tra il V e il VI secolo, scrisse che Dio non poteva essere descritto con nessuna concezione o nome terreno, ma soltanto contemplando ciò che non è. Il secondo è Tommaso d'Aquino, che nella sua Summa Theologiae del XIII secolo sostiene che se si pensa di aver capito Dio, quello non è Dio.
Nella filosofia yoga invece, il vero Sé, detto Atman, è oscurato dall’insieme degli attaccamenti chiamati upādāna, che sono gli orpelli, le apparenze, le distrazioni, i veli che ci separano dalla pura coscienza. La soluzione yogica, sintetizzata nell’espressione sanscrita neti-neti (che significa nè questo, nè quello) è quella di eliminare dalla percezione di se stessi tutte le cose che non sono veramente te: la tua carriera, il tuo conto in banca, il tuo aspetto, i tuoi possedimenti, il tuo numero di follower.
Ovvero: solo comprendendo ciò che non sei, potrai fare esperienza del puro essere, al di là delle illusioni di Maya.
Dunque, la via negativa, nella sua essenza, consiste nel riconoscere che quando non si conosce la strada giusta da seguire, si può avere successo concentrandosi su ciò che si sa essere sbagliato. Se ti senti bloccato o bloccata ma non sai esattamente cosa fare per migliorare le cose, la via negativa potrebbe essere esattamente ciò di cui hai bisogno.
Ad esempio, dopo la fine di una relazione, scrivi un elenco di tutti gli aspetti problematici della storia d'amore appena finita che dovresti evitare in futuro. Sii molto specifico: Non prendere un animale domestico insieme - Non andare esclusivamente a ruota delle sue amicizie - Non dimenticarti di coltivare i tuoi interessi al di fuori della coppia - Non stringere legami con i suoceri così in fretta.
E così, quando ricomincerai a frequentare qualcuno o qualcuna, vai a controllare la don’t do list sentimentale, in modo che la vampata neurochimica della nuova infatuazione non travolga la tua razionalità.
La via negativa è utile anche per ravvivare una storia d'amore che inizia a scricchiolare, chiedendovi: Cosa stiamo facendo che ci rende infelici? - Cosa non dobbiamo fare per triggerare le discussioni più frequenti?
Per concludere, la conoscenza sottrattiva è una certezza, perché partorita da un’esperienza pregressa, e porta sempre a un miglioramento. La conoscenza aggiuntiva è spesso solo un'ipotesi, un potenziale non ancora verificato.
Per cui, oltre alle tue immancabili TO DO LIST, prova anche a scrivere una DON’T DO LIST, per evitare future delusioni e delineare meglio i confini di ciò che sei veramente.
Puoi prendere spunto dalla mia, che trovi qui di seguito:
DON’T DO LIST di Emilio:
Questioni esistenziali
Non identificarti con i tuoi pensieri
Non innamorarti delle tue idee
Non dare nulla per certo
Non fare promesse
Non credere alle apparenze
Non dire cazzate
Non attirare troppo l’attenzione
Non dire sì se non è un assolutamente sì!
Non lavorare per qualcuno che non vorresti diventare
Non condividere una notizia senza averla verificata
Gestione del tempo e delle risorse
Non prendere un treno se ha una coincidenza sotto i 20 minuti
Non rispondere a un chiamata di lavoro dopo le 18
Non accendere la TV se non sai già cosa vuoi vedere
Non aprire lo smartphone se non devi fare qualcosa di preciso
Non tenere cose importanti salvate in un solo hard-disk, sempre in Cloud
Non andare al supermercato senza una lista
Non uscire di casa senza un po’ di contanti
Non prendere appuntamenti di lavoro importanti il lunedì e il venerdì
Non comprare qualcosa sopra i 100€ prima di averci dormito su
Non pagare nulla a rate
Non pagare in affitto più del 30% delle tue entrate mensili
In settimana, non andare a letto dopo mezzanotte
Non dormire meno di 7 ore
Relazioni interpersonali
Non prendere animali domestici di coppia
Non fare un mutuo con una compagna
Non cercare di cambiare il tuo partner
Non parlare di politica con persone appena conosciute
Non fare una vacanza (oltre 3 giorni) con più di 4 persone
Vita quotidiana
Non uscire di casa senza chiavi, anche se c’è qualcun altro in casa
In coppia, non uscire in due con una sola chiave
Non tenere il telefono o portafogli nella tasca esterna della giacca
Non cliccare mai su un link inviato via SMS
Non lasciare le finestre aperte a casa
Non entrare in nessun luogo che abbia qualcuno fuori che ti chiede di entrare
Non tagliare i capelli il giorno prima di un evento importante
Per un appuntamento importante, non decidere la mattina come vestirti
Non comprare nessun vestito se non ne sostituisce un altro
Non commentare mai nulla sui social media
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