Come mettere la qualità al centro del tuo lavoro (e della tua vita)
Un'analisi approfondita su perché scegliere l'eccellenza paga sempre, con l'esempio concreto di Breatheam e la filosofia del "craft" nel business moderno.
Tempi di rientri, tempi di ripartenze, tempi delle ultime pause di riflessione prima dello spettro inquietante di tutti i buoni propositi rimandati a settembre. Quindi ho deciso di lanciarti una sfida legata alla qualità del (e nel) tuo lavoro o della (e nella) tua azienda. O del come fare a renderla un asset strategico fondamentale.
Un mesetto fa, o forse due, il mio amico e collega
aka Let Me Tell It ha condiviso un articolo che ho letto e annotato come “newsletterabile”. Quello che leggi oggi è il risultato delle riflessioni che ci ho fatto sopra.Si tratta di un blog post del CEO di Linear che si apre con una domanda provocatoria: perché la qualità è così rara?
Abbiamo accesso a conoscenze infinite, tecnologie inimmaginabili e competenze sempre più raffinate; dovremmo essere circondati dall'eccellenza. Eppure, ogni giorno facciamo esperienza di prodotti che sembrano incompiuti, servizi che deludono, soluzioni che risolvono a metà. C'è qualcosa che non torna in questa equazione.
Karri Saarinen (il CEO di cui sopra) parla del "craft cycle" come un fenomeno che si ripete costantemente nella storia dell'innovazione. Prima dell'industrializzazione, ogni oggetto portava in sé l'impronta di chi lo aveva creato. Una sedia, un attrezzo, una porta: tutto rifletteva la cura e l'attenzione di un artigiano che metteva la propria “faccia” in ogni pezzo.
Poi arrivò la produzione di massa, e con essa l'ossessione per i costi, la velocità e la quantità. La connessione tra creatore e creazione si spezzò. Nel software, abbiamo vissuto la stessa dinamica: dalle piccole squadre che sviluppavano con orgoglio alle catene di montaggio digitali dove "delivera! delivera!" è diventato il mantra dominante.
Questo ciclo si sta ripetendo oggi con l'intelligenza artificiale, ma con una differenza sostanziale: se la produzione di massa separava la mano dell’artigiano dall'oggetto, l'AI si propone come delegata ad interim di tutto il processo creativo.
La qualità come strategia di business
Leggendo l’articolo, ho notato come in Linear - una piattaforma di project management per team - è stata concepita mettendo la qualità al centro di tutto, non solo del prodotto, ma dell'intera esperienza aziendale.
I numeri le danno ragione (per ora): è diventata profittevole dal secondo anno, ha raggiunto oltre 10.000 clienti paganti entro il quarto anno, praticamente senza investire in marketing tradizionale.
Quality IS a business strategy, sembra essere il mantra in Linear.
Funziona? Saarinen dice che la qualità crea gravità, ovvero attira le persone invece di costringerti a spingerle verso il tuo prodotto. Inbound Vs Outbound.
Il mio esperimento: Breatheam.com
Pur senza una decisione programmatica, Breatheam è diventato il mio laboratorio personale per capire cosa significa davvero scegliere la qualità in ogni aspetto del lavoro.
Sto curando ogni dettaglio con una cura maniacale e non ho voluto delegare nulla: dalle grafiche ai contenuti teorici, dal sito web agli esercizi, dall’assistenza ai tutorial dell’area riservata.
Ogni seduta è stata concepita come un microcosmo vivo e pulsante, e più procedo, più mi confronto, più sperimento io stesso, più ho voglia di arricchirla di nuovi stimoli. Sono pienamente felice ogni singola volta che devo incontrare uno studente o una studentessa.
Lo scorso Ottobre, quando raccontai l’idea a un mio amico startupparo, mi disse: “Figata! E come la rendi scalabile?”
La mia risposta è stata: "L’ultima cosa che voglio, è renderla scalabile!"
Voglio esserci io in ogni seduta. Voglio che ogni incontro sia personale, intenso, trasformativo. Quando vendi un percorso che può letteralmente cambiare la vita di una persona, come fai a renderlo scalabile? Come si fa a confezionare l'alchimia che si crea quando due persone si incontrano in uno spazio di vulnerabilità e crescita?
Non ci farò mai i soldoni, ma sticazzi. Le gratificazioni che sto ricevendo superano di gran lunga la profittabilità.
I tre pilastri della qualità
Il CEO di Linear identifica tre elementi fondamentali per costruire qualità: belief, care e craft. La convinzione che la qualità conti davvero, la volontà di prendersi cura dell'esperienza dell'utente, e la competenza tecnica per riconoscere e creare eccellenza.
Linear applica questi principi in modo concreto: valutano ogni decisione chiedendosi "questo migliora la qualità?" invece di "questo ci farà operare più velocemente?". Assumono solo persone che dimostrano cura e attenzione ai dettagli. Mantengono team piccoli (3-5 persone) che possano prendere decisioni in autonomia invece di affidarsi a comitati numerosi. Hanno una politica "zero bug" che richiede la risoluzione di ogni problema entro 7 giorni.
Anche nel mio progetto Breatheam, senza farlo di proposito, stavo applicando questi 3 pilastri:
Belief: La convinzione profonda che il respiro consapevole possa trasformare la vita.
Care: L'attenzione maniacale per l'esperienza di ogni studente che partecipa.
Craft: La competenza tecnica nell'uso delle pratiche specifiche, lo studio rigoroso dei concetti insegnati, la mia esperienza diretta e personale usata come esplorazione “in anteprima” delle meditazioni guidate.
Quando questi tre elementi si allineano, succede una specie di magia: sei felice e rendi felici gli altri.
Compiti per casa
Nei prossimi giorni, prova a pensare alle diverse modalità con cui puoi integrare maggiormente la qualità nel tuo lavoro. Qualsiasi esso sia.
Dalle attenzioni per i clienti, alla qualità dello spazio di lavoro, dai processi decisionali ai dettagli del prodotto, dalle relazioni con i colleghi all’ottimizzazione del tuo sito internet. In quali anfratti la qualità potrebbe infiltrarsi?
Se invece hai voglia di ripensare completamente la tua identità lavorativa, prova a rispondere alle 7 domande di questo bel video dello scrittore Daniel Pink.
P.S. Sono in Giappone 🇯🇵 Se vuoi sbirciare quello che sto facendo quaggiù, dai un’occhiata alle mie storie su Instagram.