Esattamente 13 anni fa, il 10 agosto 2012, mi trovavo in una villa alle pendici dell’Etna, da solo, a casa di un perfetto sconosciuto.
Avevo 25 anni, e quell’estate feci un viaggio in Sicilia che prevedeva un “pellegrinaggio” alla casa di Franco Battiato. Finì per diventare una delle esperienze più indimenticabili della mia vita.
Mentre “scendevo” in Calabria, su un pullman sovraffollato per 18 ore, vidi per la prima volta Perduto Amor, il film autobiografico dello stesso Battiato. Ne rimasi folgorato, per cui mi venne voglia di andarlo a trovare, a casa sua, a Milo, in provincia di Catania. E così feci.
La prima notte la passai a Riposto, sulla costa, poi la mattina seguente partii con una valigia di pelle (bella ma scomodissima) per la salita verso la casa del mio Maestro.
Purtroppo non era lì, o almeno non mi aprì nessuno, però successe qualcosa di altrettanto affascinante. Gaspare, un insegnante in villeggiatura, incontrato nella piazza del paese, fu talmente incuriosito dalla mia storia che decise di portarmi a casa sua e di ospitarmi “per qualche notte”.
La cosa ancora più divertente, una volta arrivati alla villetta, fu quella di trovare la moglie fuori in giardino con le valigie pronte.
“Mi sono dimenticato di dirti che noi ce ne stiamo andando ad Agrigento, si laurea mio nipote. Quindi te ne puoi stare qua, quanto vuoi, basta che mi bagni il giardino. Quando te ne vai, la chiave la metti sotto quella tegola.” Furono le parole di Gaspare.
Così, dopo essermi sistemato (e probabilmente fatto un pisolino), decisi di registrare un video che non mai pubblicato, e che tantomeno avevo registrato con l’intenzione di rendere pubblico.
Riguardandolo per caso nei Ricordi di Google Foto, ho incontrato un venticinquenne sognatore, pienamente gettato nelle braccia della vita, senza programmi, senza scadenze.
Assomiglia di più a flusso di coscienza, libero, trasandato, a volte barocco e ingenuamente altisonante.
Il video te lo metto qui sotto, mi vergogno un po’ ma chissenefrega. Sappi solo che i tempi narrativi non sono proprio quelli dei reels. Dura un quarto d’ora ed è mooolto lento. A tratti è sconclusionato, ma è il ritratto sincero di un ragazzo che stava cercando se stesso.
Qui dentro, comunque, ho ritrovato il germe di molti tratti della personalità che poi ho coltivato, oppure ho deciso di superare, negli anni seguenti:
La sofferenza corporea come strumento di evoluzione spirituale.
La costante presenza di un’ostacolo contro la piena gratificazione. Un limite su cui ho lavorato parecchio negli anni successivi.
La volontà di fare esperienze fuori dall’ordinario.
La fiducia nel fatto che la vita ti sorprende sempre, che ripaga il coraggio e le scelte non convenzionali.
Il piacere di stare in solitudine.
L’assenza di progetti prestabiliti, la ricerca dello stupore.
La bellezza come espressione dello stato di flusso, di quando le cose “scorrono fluide, senza intoppi” come dico nel video.
L’amore viscerale per la Sicilia.
Un sincero entusiasmo per l’avventura e l’indefinito.
La noncuranza rispetto al mancato obiettivo. Conta più l’esperienza stessa. Battiato non è in casa: “E che ci vuoi fare?”
Alla fine, in quella casa ci sono stato una settimana. Ho stretto una bella amicizia con un cane randagio che mi veniva a trovare tutti i giorni, ho fedelmente annaffiato il giardino, ho passato lunghe ore immerso nella lettura di Gurdjeff e ho conosciuto i vicini. Di pomeriggio, Giovanni, il vicino in questione, mi prelevava con la sua 500 targata Pordenone e mi portava in giro per le strade etnee, a casa di amici, a mangiare arancini o granite a Zafferana. Abbiamo passato nottate a guardare le stelle, che a tratti sembravano riflettersi nei fuochi d’artificio lungo la costa, abbiamo conversato di filosofia, di giardinaggio, di come fare i liquori con qualsiasi ingrediente.
La colonna sonora di quel viaggio fu Stranizza d’amuri, la conosci?
Questa mattina (domenica) ho iniziato un ritiro intensivo di meditazione che durerà fino a domenica prossima. Non avrò contatti con l’esterno per limitare al massimo le distrazioni, però ho deciso di dedicare 5-10 minuti al giorno per filmare un vlog dell’esperienza, dove racconto un po’ quello che si fa e perché lo si fa. La prossima settimana, domenica pomeriggio o al massimo lunedì, lo condividerò qui con te :) A presto!
Dall’archivio di Trasumanare
Sono tornato e ho tante cose da raccontarti
Ciao 👋 non ci sentiamo da parecchio tempo! Sono stato via diversi mesi per fare una specie di anno sabbatico, tra il sud-est asiatico e il sud Italia.