Ode alla lentezza
Rallentare è un’accelerazione interiore: restituisce chiarezza, connessioni profonde e salute mentale.
La scorsa settimana non ho pubblicato questa newsletter perché stavo facendo la Via degli Dei, a piedi da Bologna a Firenze.
Ho camminato ogni giorno per circa 25-30km ed è stato super rigenerante. La bellezza di fare un cammino è il suo semplicissimo comandamento quotidiano: parti da qua e arriva fin là!
È estremamente rassicurante sapere di avere un solo obiettivo per ogni giornata, e quando viene raggiunto si ha davvero la sensazione di aver fatto tutto ciò che ci era richiesto.
I cammini sono un manifesto anti-miltitasking. Già dopo pochi chilometri, la cadenza rallentata dei propri passi genera un proporzionale rallentamento del flusso dei pensieri, e per lunghe ore non si fa altro che respirare, osservare, mettere un piede dopo l'altro, senza dover per forza tradurre in parole lo stupore infantile suscitato dall'erba alta accarezzata dal vento di un colle bolognese.
Così ho pensato di scrivere un'ode alla lentezza.
B u o n a l e t t u r a
Il cosiddetto logorio della vita moderna (come dicono i pubblicitari del Cynar) o la cosiddetta hustle culture (come dicono quelli della Silicon Valley) hanno eretto la velocità a idolo indiscusso, misurando il valore delle nostre giornate in battiti accelerati. Con quale rapidità riesci a sviluppare una nuova funzionalità, a inanellare chiamate a potenziali clienti, a scalare le vendite, saturando di lavoro ogni anfratto di tempo “libero”?
Questa mentalità diffusa ed endemica consumerà le tue energie fino a condurti al burnout, a decisioni prese nella stanza buia della fretta, a incomprensioni. Può apparire come un paradosso, ma abbracciare la lentezza può rivelarsi la via più veloce verso i tuoi traguardi.
Rallentare è un’accelerazione interiore: restituisce chiarezza, connessioni profonde e salute mentale.
In oltre 10 anni di meditazione, questa verità mi si è svelata come i contorni di Fiesole appaiono finalmente all’orizzonte dopo una lunga salita.
I benefici della lentezza
L'imperativo illusorio di tenere il passo, di non restare indietro rispetto a un "altrove" sempre più veloce, ti consuma silenziosamente. La velocità non è sempre sinonimo di eccellenza, anzi, nella lentezza, potrai costruire questi tre pilastri fondamentali:
Intenzionalità: Quando lo sguardo è rapito dalla velocità, rischi di seguire ciecamente sentieri che potrebbero allontanarti, invece che avvicinarti, alle tue vere mete. Che siano percorsi tracciati da mani altrui o vie che appaiono come le più evidenti, non sempre conducono dove realmente desideri andare. Rallentare ti concede il dono dell'intenzionalità, come una bussola interiore che orienta ogni tua scelta e ogni tuo gesto.
Qualità: La velocità ti permette di moltiplicare le tue azioni. Ma questo proliferare quantitativo raramente si traduce in eccellenza qualitativa. Fare le cose con calma significa dare significato al risultato finale e, talvolta, trasformare il processo stesso in un'esperienza di bellezza. Immagina: creeresti un'opera più raffinata avendo a disposizione due giorni frettolosi o due settimane di paziente dedizione? Conosceresti più a fondo una persona durante una rapida small talk o durante una conversazione di qualche ora davanti a un calice di vino?
Sostenibilità: Come la fiamma che arde dalla brace illumina più a lungo di un fuoco di paglia che divampa violento e si spegne, uno sforzo calibrato e distribuito nel tempo si rivela più sostenibile che spingere i propri limiti nell'illusione di una produttività estrema. Inoltre, sono convinto che rallentare sia un atto di amore verso il nostro pianeta. Andare piano, letteralmente, significa consumare di meno. Se ti sposti a piedi poi, consumi solo qualche caloria in più :)
Come installare la lentezza nella tua vita
Ci sono parecchi momenti della propria quotidianità in cui puoi beneficiare di un deliberato rallentamento, alcuni molto evidenti, altri nascosti ma sorprendenti come sorgenti carsiche.
Il cibo: Numerosi studi rivelano come il mangiare velocemente sia collegato all'obesità, poiché il cervello impiega circa 20 minuti per registrare il senso di sazietà. Un'indagine su oltre 50.000 persone in Cina ha mostrato che i bambini che consumavano i pasti rapidamente avevano maggiori probabilità di sviluppare obesità e di assorbire più calorie dai cibi industriali. Al contrario, mangiare con lentezza si associa a una percezione più accurata della sazietà e a un minore apporto calorico. L'antica pratica giappones dell'hara hachi bun me – "mangiare fino a quando la pancia è piena all'80%" – è un segreto di longevità della regione di Okinawa che vanta la più alta percentuale di centenari al mondo. Mastica più a lungo, bevi sorsi più piccoli, presta attenzione al gusto di quello che mangi.
Comunicazione: Spesso si parla senza comunicare. Come insegna lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet: "Ascoltiamo per rispondere, non per comprendere. La fretta di replicare ci impedisce di accogliere veramente le parole dell'altro". Nella lentezza della comunicazione autentica risiede la possibilità di un incontro vero. Rallentare significa concedersi il tempo di pesare le parole, di riflettere prima di parlare, di lasciare che il silenzio diventi parte integrante del dialogo. Le conversazioni più significative non sono quelle più veloci, ma quelle in cui ciascuno si sente veramente ascoltato e compreso.
La moda: Forse non è la prima cosa che salta in mente, ma il tuo guardaroba può diventare un laboratorio di lentezza consapevole. La moda slow, in contrapposizione alla tirannia della fast fashion, non è solo più etica ma anche più sostenibile. Dovresti trasformare il tuo rapporto con l'abbigliamento: fare acquisti meno frequenti ma più consapevoli, privilegiare modelli senza tempo che sfidano le stagioni effimere delle tendenze, dedicando tempo alla scelta di capi di qualità superiore. Ho approfondito questa tematica in questo pezzo sul decluttering.
Esercizio fisico: Sebbene l'esercizio ad alta intensità venga spesso celebrato come l'unica via efficace, la ricerca scientifica ci racconta una storia diversa: l'attività a basso impatto e a moderata intensità – come lo yoga o le passeggiate – si rivela altrettanto benefica nel ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e nella gestione del peso corporeo. Anche per chi, come me, corre le lunghe distanze, è importantissimo seguire il corretto riposo e conseguente recupero muscolare, per migliorare drasticamente nelle sessioni successive.
Per cui, non scoraggiarti se non ti piacciono il cross-fit o l’hyrox, perché esistono innumerevoli pratiche più lente che fanno altrettanto bene alla tua salute.
Processo decisionale: Il pensiero frettoloso inciampa molto più spesso; rallentare invece ti permette di osservare e decifrare più attentamente i tuoi pattern cognitivi.
C’è una metafora che uso spesso con i miei studenti di Breatheam. La mente è come un tranquillo lago di montagna, limpido e piatto. I pensieri sono come sassolini che continuiamo a buttare dentro questo lago, con il risultato di increspare l’acqua e rendere impossibile la vista del fondale. Soltanto smettendo di pensare freneticamente, e quindi smettendo di gettare sassolini, l’acqua tornerà calma e piatta, permettendoci di vedere in profondità quello che vive nella nostra coscienza. La meditazione ti insegna a "restare immobile in mezzo alla tempesta".
La velocità a volte può essere un obiettivo in sé, ma deve nascere da una scelta consapevole, non da un bisogno compulsivo di "stare al passo" con ritmi imposti dall'esterno. In alcuni rari casi, la rapidità contribuisce realmente alla qualità del risultato, e va benissimo così. Se lavori al desk di un giornale e sei responsabile delle breaking news, è naturale che tu debba agire con estrema rapidità.
Tuttavia, scoprirai che molti obiettivi possono essere raggiunti con maggiore pienezza se abbracci la lentezza, diventando più presente e intenzionale. Un trucco semplice per rallentare è chiedersi: Perché sto correndo? e fare un passo indietro, proprio come chi si ferma in un sentiero di montagna non per stanchezza, ma per ammirare il panorama che si apre all'improvviso.
Festina, lente.
[Aldo Manuzio]