Sono tornato e ho tante cose da raccontarti
Un assaggio di ciò che ho fatto durante gli ultimi dieci mesi in giro per il mondo.
Ciao 👋 non ci sentiamo da parecchio tempo! Sono stato via diversi mesi per fare una specie di anno sabbatico, tra il sud-est asiatico e il sud Italia.
All’inizio avrei voluto scrivere, ma a un certo punto il viaggio è diventato talmente trasformativo che mi sembrava di tradirlo scrivendone pubblicamente le mie impressioni, perché sarebbe stato come fermare un magma evolutivo e rapprenderlo in una versione ancora prematura.
Ora sono tornato, da circa un mesetto, e sento che è arrivato il momento di tornare a scrivere questa newsletter. Per cui oggi ti voglio raccontare un assaggio di quello che ho fatto negli ultimi 10 mesi.
Ah. L’ultima volta che ho scritto su questa newsletter era lo scorso gennaio, e per questo vorrei innanzitutto salutare tutte le persone che si sono iscritte senza ricevere nemmeno una pubblicazione. Benvenute e benvenuti!
A dicembre scorso, insieme alla mia compagna, sono partito per un viaggio nel sud-est asiatico. I primi tre mesi li abbiamo passati in India, passando per Mumbai, Goa, Delhi, Agra, Jaipur, Udaipur, Pushkar e Rishikesh.
A Jaipur abbiamo vissuto per un mese in un appartamento sopra una scuola per bambini autistici, in cui tutte le mattine facevamo volontariato aiutando le meravigliose insegnanti della Lakshay Special Education School.
La casa era stata appena costruita ed era quasi vuota, se non per un materasso a terra, una piastra elettrica, e un tavolino con 4 sedie di plastica. Ma avevamo un gigantesco terrazzo dove stendere, praticare yoga e guardare migliaia di aquiloni svolazzare poco prima del tramonto. Il giorno dell’addio, abbiamo versato molte lacrime di commozione.
A Rishikesh invece ci siamo divisi per un altro mese. La mia compagna ha preso la certificazione come insegnante di yoga in una scuola sulle rive del Gange, io invece sono stato ospite di un ashram in cui sono stato iniziato alla tradizione himalayana della meditazione yoga. Sicuramente ricorderò quei giorni di meditazione e raccoglimento come un vero spartiacque esistenziale. Ho vissuto momenti di un’intensità incomparabile, gravidi di intuizioni profonde che stanno germogliando ancora oggi dentro di me, come se continuassero ad accrescere la mia consapevolezza ogni giorno.
Poi c’è stata la Thailandia, che ci ha riempito gli occhi di cartoline viventi che si faceva fatica a convincersi fossero reali e non frutto di una strana allucinazione.
Il Vietnam invece è stato il posto più sorprendente e affascinante. Dalla calda accoglienza delle persone incontrate, ai paesaggi in continuo cambiamento, al costo della vita incredibilmente basso, all’organizzazione impeccabile dei trasporti, al gusto e ai colori della cucina locale.
Infine ci siamo spostati in Cambogia per un’altra esperienza di volontariato che, se possibile, è stata ancora più gratificante di quella indiana. Eravamo in una scuola dispersa nella remota campagna a sud della capitale Phnom Penh. Un luogo arido e caldissimo, in cui ogni giorno sbarcavano un centinaio di bambini; bellissimi, sorridenti, felici. C’era un bagno per tutta la scuola e il personale, senza sciacquone, c’erano oche e galline che schivavano i palloni da pallavolo, c’erano corde, reti, tavoli, piattini e bicchieri sparsi dappertutto, e c’era fame di vivere ogni momento fino a quando non era troppo buio per giocare o studiare.
Sono stati probabilmente i cinque mesi più belli della mia vita, trascorsi con con 4 magliette, 3 pantaloncini, 2 felpe, 2 pantaloni lunghi, 5 mutande, 5 paia di calze. Dire che le cose non fanno la felicità sarebbe troppo telecomandato, però posso ammettere di non essermi ancora riabituato all’idea di avere così tante cose nell’armadio.
E per giunta abbiamo speso pochissimo, considerando gli aerei e tutti gli spostamenti, gli alberghi, il cibo, i regalini, i vaccini e l’assicurazione: 5.000€ a testa per oltre 5 mesi di viaggio. Questo per dire che spesso non sono i soldi il problema, ma il tempo, come scrivevo in questo numero di Trasumanare.
Un’estate mediterranea
Essendo tornati a maggio in Italia, ancora affetti dal morbo del wanderluster, abbiamo deciso di passare tutta l’estate nel sud, in Calabria, nel minuscolo paesino in cui vive mia madre e in cui avevo una vecchia casa di mia nonna da ristrutturare.
Laggiù, ci è venuta in mente l’idea di proporre lezioni di yoga e meditazione agli abitanti, che rivoluzione!
Dopo una comprensibile diffidenza iniziale si è formato un fantastico gruppo di circa quindici persone gasatissime, a cui abbiamo regalato esperienze che non avrebbero mai immaginato di sperimentare.
Per vedere qualche foto in più sul viaggio puoi fare un giro sul mio instagram.
Lo scorso settembre ci siamo finalmente trasferiti a Verona, dove abbiamo intenzione di fermarci qualche anno, e dove abbiamo aperto la nostra scuola di yoga e meditazione in tempi record: lo studio SE. Non abbiamo fatto all-in sulla scuola, perché entrambi stiamo continuando le solite attività professionali, però abbiamo disegnato la prima parentesi graffa nella nostre quotidianità, in cui iniziare a infilarci scorci di una vita diversa.
Astrazione
Facendo zooming-out sul viaggio appena concluso, mi sembra che sia stato tutto perfetto, e più passa il tempo, più l’orbita della memoria si allontana dai fatti, più la perfezione prende forma.
Ma se mi dovessi soffermare sui singoli dettagli, sulle singole giornatacce (che non sono mancate) e sugli sparuti litigi o incazzature, questi apparirebbero come un grumo di colore giallastro in un dipinto impressionista: visto da vicino risulterebbe antiestetico e grossolano, ma appena ci si allontana si capisce che è parte di un’armonia deliziosa.
Ecco, se dovessi scegliere un solo insegnamento da questo viaggio, sarebbe la capacità di astrazione sugli accadimenti della vita. Ho imparato a soffermarmi di più sul generale armonico, che sul particolare imperfetto.
Consigli di lettura
Per questo numero ho voluto inserire alcuni consigli di ascolto e lettura collezionati durante i mesi di viaggio:
L’ordine del tempo di Carlo Rovelli
Advaita Vedanta. Una ricostruzione filosofica di Eliot Deutsch
Pensa come un monaco di Jay Shetty
Megalopolis - Mumbai 2050: un podcast sul futuro di Mumbai
Sonar: un podcast sul mondo dei suoni, dal Post
Altre cose interessanti da Trasumanare
Per i nuovi iscritti dei mesi precedenti, qualche vecchio numero pescato dall’archivio.