Musk e Trump ci stanno ipnotizzando
Una nuova forma di potere si è insediata nelle nostre vite, che modula direttamente la nostra percezione, immergendoci in una trance continua.
Anche questo numero è il frutto di una suggestione dal Programma Referral di Trasumanare. Federico mi ha chiesto cosa ne pensassi di quello che stanno combinando Trump e Musk, e così sono andato a studiare. Ho letto diversi libri, oltre al consueto corredo di podcast, video, newsletter e infine sono giunto a una crasi singolare delle seguenti fonti, che a mio avviso ritraggono fedelmente il nostro presente:
Ipnocrazia di Jianwei Xun
La crisi della narrazione di Byung-chul Han
Il manuale del CEO-Dittatore di Gil Duran
Bonus: La via della Narrazione di Alessandro Baricco
Inutile premettere che si tratti di un argomento complesso, soprattutto se osservato con le lenti opache della contemporaneità. In futuro, i dettagli essenziali emergeranno in superficie per essere analizzati come resti fossili di un’epoca a cui noi non sappiamo ancora dare un nome. Oggi cercherò di darti la mia opinione (indubbiamente soggettiva e distorta) ma sarò felice di discuterne nei commenti.
Ipnocrazia: uno stato di trance collettiva
Una nuova forma di potere si è insediata nelle nostre vite, che modula direttamente la nostra percezione, immergendoci in una trance continua. Un potere che non ha più bisogno di reprimere, perché il dissenso si dissolve prima ancora di prendere forma, assorbito in un flusso ininterrotto di stimoli e suggestioni. Ogni vuoto è stato saturato; ogni frammento di realtà si rifrange in una galleria di specchi.
Jianwei Xun chiama ipnosfera l'ambiente cognitivo in cui la realtà non è negata, ma replicata e frammentata fino a perdere consistenza. Gli algoritmi, pedine fedelissime del sistema ipnocratico, sono ormai più simili a mentori silenziosi che a strumenti di calcolo, personalizzano la suggestione fino a renderla indistinguibile dai nostri desideri. I social media non si limitano a fornirci contenuti: modellano i nostri stati emotivi, orchestrano i nostri impulsi, ci immergono in un ritmo ipnotico in cui euforia e angoscia si susseguono secondo logiche invisibili.
In questo regime impalpabile, il reale si dissolve in una moltiplicazione infinita di se stesso. Il potere non impone una sola narrativa, ma le moltiplica fino a renderle indistinguibili, sostituendo il concetto stesso di verità con un flusso senza fine di possibilità contraddittorie. La crisi della narrazione, un tempo strumento di orientamento esistenziale, ha lasciato spazio a un vuoto saturato di informazioni ma privo di senso, dove ogni tentativo di resistenza viene assorbito, metabolizzato, trasformato in intrattenimento.
In questa vertigine di specchi e rifrazioni, mentre l'attenzione collettiva viene ipnotizzata da un turbine di controversie e polemiche effimere, si consuma una trasformazione radicale delle strutture del potere. Come abili prestigiatori, i nuovi maestri dell'ipnocrazia sfruttano la confusione cognitiva per smantellare sistematicamente istituzioni ed equilibri consolidati: l'uscita da organismi internazionali, il ritiro da accordi strategici, lo spostamento di alleanze geopolitiche avvengono quasi inavvertitamente, sommersi nel rumore di fondo della distrazione di massa. Non c'è più gerarchia nell'informazione: un saluto romano cattura la stessa attenzione di una decisione che ridisegna gli equilibri mondiali, in un appiattimento della realtà dove tutto diventa ugualmente (ir)rilevante.
In questo teatro dell'assurdo, anche la più lucida analisi rischia di diventare solo un'altra voce nel coro della confusione, un altro specchio nella galleria infinita delle interpretazioni possibili.
Il paesaggio ipnocratico non è caratterizzato semplicemente dalla disinformazione o da narrazioni contrapposte. Si registra piuttosto l’emergere di mondi paralleli, completi di significato, ciascuno con i propri fatti, la propria logica e i propri criteri di verità. La risposta tradizionale a questo fenomeno – il fact-checking – si rivela fondamentalmente inadeguata. Opera secondo il presupposto che le persone siano semplicemente disinformate e che l’esposizione alle informazioni “corrette” cambierà le loro convinzioni. Ma con ciò si fraintende come funziona la verità nell’era dell’Ipnocrazia. Le persone non stanno scegliendo informazioni false rispetto a quelle vere; stanno abitando sistemi di realtà completamente differenti.
Ipnocrazia, Jianwei Xun
Trump e Musk nel Viaggio dell’Eroe
Donald Trump ed Elon Musk non sono semplici protagonisti dell’ipnocrazia, ma veri e propri architetti della trance collettiva. La loro forza non risiede nella logica o nei fatti, ma nella capacità di modulare la nostra percezione, avendo compreso e sfruttato la struttura più coinvolgente di qualsiasi narrazione: il viaggio dell’eroe. Non importa che siano visti come salvatori o truffatori, innovatori o ciarlatani: il loro potere risiede nel fatto di incarnare archetipi narrativi perfettamente riconoscibili, che danno coerenza all’indistinto panorama informativo in cui siamo immersi. La loro abilità sta nel creare stati alterati di coscienza attraverso le quattro geometrie della suggestione:
IL BUCO NERO – Un’entità oscura e temuta attorno a cui tutto gravita, un magnete narrativo che attrae e terrorizza allo stesso tempo. Trump incarna questa figura nel mondo politico: odiato e idolatrato, demonizzato dai media ma impossibile da ignorare. Musk gioca lo stesso ruolo nella tecnologia (e oggi anche nella politica): un visionario fuori controllo, venerato, criticato, glorificato o disprezzato, ma sempre al centro del discorso.
LA RIPARAZIONE – La promessa di ristabilire un ordine spezzato. Trump si presenta come il restauratore dell’America perduta, il patriota che combatte un sistema corrotto. Musk assume il ruolo del genio solitario che vuole salvare l’umanità. Entrambi costruiscono la loro narrazione come una missione epica, in cui il mondo è danneggiato e loro sono gli unici in grado di ripararlo.
IL GORGO – Un movimento ossessivo che si ripete, creando o distruggendo realtà. Trump utilizza Twitter come una spirale di eventi che si alimentano a vicenda: ogni dichiarazione genera scandalo, ogni scandalo genera una nuova dichiarazione. Musk, con i suoi annunci imprevedibili e le sue provocazioni mediatiche, crea cicli di hype e crisi che si rinnovano continuamente, come un’economia basata sulla tensione permanente.
LA DISERZIONE – Un frammento che si stacca dall’ordine stabilito, minacciandolo o rigenerandolo. Entrambi si presentano come eretici del sistema: Trump sfida l’establishment politico, Musk l’élite tecnologica e accademica. La loro forza è nel posizionarsi sempre fuori dal sistema, anche quando ne sono i massimi beneficiari. Sono miliardari outsider, potenti ribelli, sistemi solari che fingono di essere meteore.
Quando l’umanità diventa gregge, vuole l’animale capo.
Friedrich Nietzsche
Alfabetizzazione della realtà
In questo contesto ognuno può scegliere se vivere (più o meno lucidamente) l’ipnosi, oppure provare a resistere per ribadire il proprio libero arbitrio sopra la massificazione delle coscienze. Personalmente, propendo per la seconda via.
Ma come resistere a un sistema che non reprime ma seduce, che non censura ma sovraccarica, che non impone una singola verità ma moltiplica all'infinito le versioni della realtà? La risposta non può essere un semplice "risveglio", il regime ipnocratico è troppo sottile e pervasivo per essere combattuto con la sola razionalità critica.
Secondo la tesi di Jianwei Xun, la sana disobbedienza richiede lo sviluppo di una nuova forma di consapevolezza, una "alfabetizzazione della realtà" che ci permetta di navigare gli stati di alterazione mantenendo un nucleo di presenza critica. Come nei sogni lucidi, dove il sognatore è contemporaneamente creatore e spettatore della propria esperienza, dobbiamo imparare ad abitare le simulazioni con piena consapevolezza della loro natura costruita, mantenendo simultaneamente un'apertura alla loro verità esperienziale. Ho provato a mettere insieme una lista di azioni concrete per una disobbedienza consapevole:
1. Presenza, relazioni, dialogo
Organizza incontri e gruppi di discussione dal vivo. Le connessioni reali possono svolgere un ruolo fondamentale, poiché non misurabili e meno esposte all’aspirapolvere mediatico che inghiottisce il dibattito online. Ridai centralità all’esperienza del dialogo spontaneo, non finalizzato a un output quantificabile o monetizzabile. Valorizza la memoria collettiva e la narrazione diretta come alternativa al consumo di contenuti digitali.
Coltiva l’attenzione profonda in un’epoca di distrazione forzata: pratica tecniche di meditazione e consapevolezza per diradare la nebbia mentale prodotta dall’ipnosi collettiva.
Evita la digitalizzazione sistematica delle esperienze: non fotografare o geolocalizzare tutto, non catalogare ossessivamente ricordi e attività. Vivi e lasciati vivere.
2. Dieta informativa
Crea interruzioni nella dipendenza dagli algoritmi: smetti di consumare passivamente i feed personalizzati. Pratica il “digiuno intermittente dell’informazione”.
Leggi testi lunghi e complessi che sfidano la logica del consumo rapido dei contenuti. Recupera fonti di conoscenza non digitali: archivi cartacei, trasmissione orale, esperienze dirette.
Mescola input caotici nei feed digitali personali per sabotare i meccanismi di profilazione predittiva.
In Europa dovremmo approfittare di questo periodo per guadagnare terreno rispetto agli USA ed attirare i talenti che non si riconoscono in questa “ipnocratia”